In un periodo caratterizzato da profonde sfide ambientali ed economiche, l’apicoltura italiana si trova di fronte a una crisi senza precedenti che minaccia la sua esistenza e la biodiversità del nostro ecosistema. Le cause di questa crisi sono molteplici e interconnesse, richiedendo un’attenzione immediata e azioni concrete per preservare il patrimonio apistico del nostro paese.
Tra le principali minacce vi è la massiva importazione di miele estero, venduto a prezzi significativamente inferiori rispetto a quello italiano. Questa disparità di costo, spesso legata a standard di qualità meno rigorosi, ha portato a una saturazione del mercato che lascia il miele italiano invenduto nei magazzini. La preferenza per il miele a basso costo mina non solo la sopravvivenza degli apicoltori italiani ma anche la garanzia di un prodotto salutare, locale e di alta qualità per i consumatori.
“Il mondo dell’apicoltura in Italia si trova oggi in seria difficoltà anche a causa di lacune normative sull’importazione e la vendita di miele estero” dichiara Davide Colombo, Presidente della cooperativa Piemonte Miele. – “Siamo arrivati a una situazione allarmante: oggi solamente il 20% del mercato è coperto da miele italiano, mentre gli apicoltori italiani potrebbero coprire il 60% del mercato con il proprio prodotto, che rimane invece invenduto nei magazzini per via del costo maggiore rispetto al miele estero”.
Le disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici – con il caldo precoce che altera il ciclo vitale delle api inducendo una loro uscita anticipata dagli alveari ed esponendoli al rischio di morte in caso di cali improvvisi della temperatura – e l’elevato livello di inquinamento, soprattutto nel nord Italia, aggravano ulteriormente la situazione. Queste condizioni ambientali sfavorevoli alterano il ciclo vitale delle api e, insieme all’uso di pesticidi e sostanze chimiche, contribuiscono al declino delle loro popolazioni. Tale declino non solo incide sulla produzione di miele ma ha anche gravi ripercussioni sulla biodiversità e sulla produzione alimentare globale.
Di fronte a questa crisi, è imperativo un impegno collettivo che coinvolga apicoltori, consumatori, politici e attori del settore agricolo. È il momento di sostenere la produzione e il consumo di miele italiano, valorizzandone la qualità e la tracciabilità, promuovendo norme che favoriscano la trasparenza nell’etichettatura ma anche pratiche agricole sostenibili nel rispetto degli impollinatori. La loro riduzione, infatti, non solo influisce sulla produzione di miele ma ha anche profonde ripercussioni sulla biodiversità e sulla produzione alimentare, data la loro essenziale funzione impollinatrice.
Piemonte Miele promuove da anni una maggiore attenzione alla trasparenza in fase di etichettatura e alle analisi, che sono sinonimo di chiarezza verso il consumatore e di qualità del prodotto. Proprio queste analisi permettono alla cooperativa di supportare i propri apicoltori anche nella cura degli alveari e nella scelta dei luoghi migliori in cui poter posizionare le proprie arnie, al riparo da eventuali alti livelli di inquinamento, al fine di poter garantire un prodotto salutare e di qualità.